Può sembrare banale parlare di salute ma la differenza tra un veterinario e un oliterapeuta è proprio quì, il veterinario cerca la patologia per identificarla e trattarla, mentre l'oliterapeuta, con dei trattamenti manuali, promuove la salute, cercando ed eliminando disfunzioni e processi che, alla lunga, potrebbero sfociare in patologie.
Inoltre prendendo in considerazione il "sistema cavallo" nella sua globalità, non focalizzandosi sul singolo sintomo.
Adoperando tutte le pratiche manuali che concorrono al benessere del cavallo, quali osteopatia e chiropratica animale, massaggi e streching, curando disfunzioni che possono portare a patologie vere e proprie o che aiutano il decorso post patologia o intervento operatorio.
Le scienze olistiche non sostituiscono il veterinario, bensì collaborano semmai con esso, laddove necessario, come con altre figure quali maniscalco, addestratore, cavaliere, saddle fitter, veterinario stesso, nutrizionista, ecc.
Per comprendere al meglio le possibilità delle scienze olistiche, dobbiamo immaginare il nostro amico equino come l'uomo di latta del film il mago di oz, che può necessitare di essere oliato in alcune giunture, sostanzialmente affinché il suo apparato muscolo-scheletrico funzioni al meglio.
Altrimenti detto, dobbiamo accertarci che tutte le articolazioni e la loro fisiologia funzionino al meglio, senza restrizioni o asimmetrie.
Oltre ai trattamenti muscolo-scheletrici, i cavalli rispondono molto bene anche ai trattamenti fasciali e più specificatamente ai miofasciali.
Utilizzo anche Taping, tecniche ad energia muscolare e tanti altri metodi, viscerali, riflessologia, massaggi, streching ecc ma i primi due sono quelli a cui i cavalli, nella mia esperienza, rispondono meglio.
Quanto detto vale sia per il cavallo sportivo, da passeggiata, da tiro o impiegato in qualsiasi disciplina con l'uomo, tenendo presente che il nostro cavallo è di fatto un atleta!
Puoi approfondire consultando anche le FAQ.
Il metodo Attivatore Percussore Neurologico è una tecnica chiropratica utile per trovare e correggere le "sublussazioni" della colonna vertebrale e in altre aree del corpo.
Pur non disdegnando la termografia sui cavalli ed usandola in alcuni casi, diciamo subito che non è definibile come uno strumento diagnostico, non se fine a sè stesso almeno.
L'apparato ioideo del cavallo (in foto) è un insieme di piccole ossa la cui funzione principale è quella di supportare la lingua.
La disfunzione intermedia Parsitary Pars o PPID è una malattia che è molto meglio riconosciuta oggi. Il PPID è una delle malattie ormonali più comuni per i cavalli più anziani.